2. Il Monaco è...

In tal senso, il monaco è nel mondo segno profetico, è: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!" (Mt 3, 3 ; cf. Is 40, 3). Come Giovanni il Battista, il precursore, che, rimasto fedele alla sua missione per umiltà (cf. Agostino, Discorso 293, 3), non si illude e non illude. Dio ha chiamato il monaco nella solitudine del deserto per essere testimone del Suo Cristo: non è nel monastero per se stesso. Ha ricevuto una missione, un ministero particolare nella Chiesa: proclamare nel silenzio, con tutta la sua vita, la venuta di Cristo, il suo Regno. Come per Giovanni il Battista, entrare nel deserto per il monaco significa entrare nel deserto della fede: accettare di perdere tutto, anche i desideri più profondi; accettare anche di non capire nulla di ciò che gli accade. Questo cammino il monaco può compierlo affidandosi alla materna protezione e guida di Maria, Vergine Madre di Dio, cui è consacrato, che è l’esempio perfetto di una vita vissuta nel totale abbandono alla volontà del Padre. Chiamato da Dio, l'uomo nella sua libertà sovrana è in dovere di rispondere. Se accetta l’invito del Signore, come un tempo Abramo, lascia tutto: la casa, il lavoro, il paese, gli amici.

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