1. Respiro al ritmo di Dio

"Occorre pregare sempre senza stancarsi", dice Gesù nel Vangelo (cf. Lc 18, 1). La vita monastica ha come scopo la preghiera continua, e tutta l'organizzazione della giornata, con l'alternarsi della liturgia e della preghiera personale, con il lavoro e le relazioni fraterne, tende a favorire il ricordo della presenza di Dio e insieme la ricerca di Lui. Serbando in continuazione il ricordo di Dio prolunga l'Opus Dei per tutta la giornata. Con la sua preghiera il monaco intercede per la salvezza del mondo e, come linfa vitale, raggiunge tutto il Corpo Mistico e affretta la crescita del Regno di Dio sulla terra. La giornata cistercense incomincia molto prima dell'alba, quando la maggior parte degli uomini sono ancora immersi nel sonno. Il monaco si alza di notte per pregare, sull'esempio di Gesù (cf. Luca 6, 12), sentinella vigile in attesa della sua venuta. La notte, per il suo silenzio e la sua intimità, è il tempo più prezioso della giornata. È il tempo dell'attesa e della vigilanza. La veglia incomincia con una preghiera corale: le Vigilie. È la liturgia più lunga della giornata, caratterizzata dall'ascolto e dalla contemplazione silenziosa delle meraviglie di Dio nella creazione che si riposa in lui. Il monaco prolunga poi la sua veglia con la preghiera

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